Tornare con l'ex: ha senso riprovarci dopo la fine di una relazione?

Tornare con l’ex: ha senso riprovarci dopo la fine di una relazione?

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daniele gregrio psicologo online

Autore
DOTT. DANIELE GREGORIO
Psicologo e Divulgatore scientifico.

Molte persone, al fine di una relazione, hanno pensato almeno una volta di tornare con un ex o l’ha fatto davvero. Per quanto dolorosa possa essere lasciarsi, le relazioni finiscono per una buona ragione: distanza, comunicazione, sentimento, infelicità generale, tradimento. Può capitare che i membri di una coppia scoprano una zona grigia laddove i contatti rimangono, talvolta accompagnati da brevi ritorni di fiamma o veri e propri rapporti sessuali. Ma ha senso tornare con l’ex partner? É una buona idea?

TORNARE CON L’EX: MINESTRA RISCALDATA?

Di base si da una connotazione negativa alla “minestra riscaldata”, eppure chi di noi non conosce almeno un caso in cui ha funzionato?

Quando un partner inizia ad incanalarsi in questa direzione , pensando di poter ricostruire una relazione con il proprio ex, parte dal presupposto che l’altro/a abbia promesso o garantito di esser cambiato/a. Certo, il rischio di ritrovarsi ad affrontare le stesse vecchie questioni passate è alto. Per fare i cambiamenti che si promettono occorre del tempo e sono poche le relazioni che sono in grado di trasformarsi in poco tempo e soprattutto su richiesta. Riflettiamo su una cosa: finché si stava insieme quelle dinamiche non son cambiate, ora che si ha perso qualcosa cambiano in un batter di ciglio?

La trasformazione è certo possibile ma quando è intrinseca, in funzione di un’evoluzione personale, dove ci troviamo trasformati. A quel punto, forse, si è in grado anche di ricominciare una relazione. Ovvio, non si può essere mai sicuri di una trasformazione da parte del partner finché non si inizia nuovamente la relazione. Ma è anche vero che i cambiamenti lampo non esistono quindi le promesse sul “ti giuro che sono cambiato/a” tendenzialmente lasciano il tempo che trovano. Il rischio di un secondo Titanic è dietro l’angolo.

Ma non esiste solo la relazione finita da 24/72 ore. C’è il caso di provare a tornare con l’ex storico. In questo caso la situazione è molto diversa. Ricominciare una nuova relazione, dopo parecchio tempo, dovrebbe aver dato il tempo reciproco di andarsi a trasformare. Questa è una variabile importante su cui riflettere. Perché noi parliamo di “tornare con l’ex”? Ma cosa significa ex? Quando si dice “tornare con l’ex”, lui/lei deve essere effettivamente un ex, cioè la relazione deve essere effettivamente conclusa ed entrambi lo si deve credere. Tornare con un ex prevede che l’ex sia effettivamente tale e che quindi ci siamo messi nella condizione totale di poterlo o poterla perdere e di conseguenza abbiamo costruito altri pezzi della nostra vita prima di rincontrarlo/a.

QUANDO TORNARE CON L’EX E QUANDO NO

VALE LA PENA RIPROVARCI, SE…

Non c’è nulla di male nel pensare di riprovarci e ritornare sui propri passi, soprattutto se sentiamo di provare ancora qualcosa per l’altro. Non esiste la cosa giusta da fare a priori. Prova però a valutare alcune variabili.

Quando hai il forte desiderio di riprendere la vecchia relazione fermati a pensare: ma quali sono i motivi per tornare insieme dopo essersi lasciati? Va bene riprendere il percorso insieme quando la rottura ha davvero reso consapevole la coppia circa i problemi che esistevano. L’obiettivo è si ricominciare, ma con uno spartito diverso. Di seguito ho provato a sintetizzare alcune variabili o riflessioni da fare:

  • Il sentimento: è il primo requisito. Ma, oltre ad essere la base, non è nulla di più. Per mantenere un rapporto, questo deve essere accompagnato da molti altri aspetti come il sostegno, la comunicazione, la fiducia, la presenza, etc. Non basta il sentimento. A nome del sentimento si possono anche fare brutte cose.
  • Risoluzione del vecchio problema: molte ragioni che hanno portato la fine della relazione si son potute risolvere nel tempo. Ad esempio, l’incapacità di vivere una relazione a distanza, se dopo c’è un riavvicinamento geografico e il sentimento è ancora vivo, vale la pena riprovarci.
  • Scala di priorità cambiata: spesso nella vita la scala delle priorità può essere stravolta. A distanza di qualche tempo, il motivo per cui abbiamo scelto di finire una relazione può aver perso di valore e di peso. Se il motivo è stato condiviso e capito, anche un forte dolore passato può essere sostituito a questo tipo di cambiamento.
  • Cambiamento: non si smette mai di crescere o di imparare. Se la persona sente di essere più stabile e matura una riconciliazione condivisa può avere successo.
  • Se lo vogliono entrambi: questa è la conditio sine qua non. La decisione deve essere condivisa e presa come la prima volta (vale anche per la prima volta). Se uno dei due è in dubbio o ancora troppo ferito, meglio procedere con cautela e riavvicinarsi a piccoli passi. 

EVITARE DI PROVARCI, SE…

  • Paura di rimanere solo/a: quando la spinta che muove il partner è la paura di rimanere solo o di non riuscire a trovare un’altra persona, non solo è inutile ma può far innescare meccanismi di dipendenza importanti. Così come quando alla base del pensiero di riavvicinamento c’è un senso di  colpa o di gratitudine.
  • Fingere di essere quelli che non si è: tornare indietro fingendo di essere ciò che non si è e di aver fatto cambiamenti stravolgenti in tre giorni non è l’ideale. Alla lunga, la verità o, per meglio dire, i meccanismi disfunzionali di prima vengono sempre a galla.
  • Non c’è sentimento per l’altro: se non si è innamorati del partner ma “dell’amore”, il tentativo non avrà successo successo. L’amore ideale non esiste. Ci sarà sempre una persona con i suoi pregi e i suoi limiti.
  • Violenza: tornare sui propri passi è la cosa più sbagliata che si possa fare. Per resistere alla tentazione di concedergli un’altra opportunità, fai memoria di quanto grande era la spirale di dolore in cui eri caduta e quanta forza d’animo è stata necessaria per uscirne. Sono davvero poche le probabilità che l’altro partner sia cambiato, nonostante le promesse di cui ci sta ricoprendo adesso (sia per uomo che per la donna).

Insomma, decidere di riprovarci non è sbagliato di per sé, l’importante è decidere di farlo con le giuste analisi, ovvero quando si è consapevoli di volerlo fare. Per questo potrebbe essere utile un percorso psicologico, per capire fino in fondo la sofferenza provata, uscirne rafforzando la propria identità e valutare su chi e cosa reinvestire le energie.