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ANSIA SOCIALE: IL CONTATTO CON GLI ALTRI FA PAURA, CHE FARE?

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daniele gregrio psicologo online

Autore
DOTT. DANIELE GREGORIO
Psicologo e Divulgatore scientifico.

La fobia sociale (o disturbo d’ansia sociale) è un disturbo psicologico caratterizzato da un’intensa e persistente paura di vivere situazioni sociali per il timore del giudizio altrui, di apparire incapaci o ridicoli e di agire in modo inopportuno. Bada bene: una certa agitazione ed apprensione in situazioni sociali è del tutto comune. Tuttavia, chi sperimenta fobia sociale presenta così tanta ansia che evita la maggior parte delle situazioni sociali o vi si espone con grande sofferenza.
Nella fobia sociale la persona teme che le proprie prestazioni e comportamenti lo possano esporre a valutazioni negative da parte degli altri. Per “prestazioni” e “comportamenti” mi riferisco ad una qualsiasi attività quotidiana osservabile, come ad esempio: mangiare o bere in pubblico, usare il telefono.

Riconoscere l’ansia sociale: i sintomi

Due aspetti cruciali alla base di questo timore sono il forte desiderio di dare una buona impressione agli altri e contemporaneamente una forte incertezza rispetto al raggiungimento di questo scopo. I sintomi sperimentati sono quelli dell’ansia e soprattutto quelle della vergogna:

  • Aumento del battito cardiaco.
  • Rossore del volto.
  • Eccessiva sudorazione.
  • Secchezza delle fauci.
  • Difficoltà a deglutire.
  • Contrazioni muscolari.
  • Tremori.
  • Malessere gastrointestinale.

Queste manifestazioni di disagio e i tentativi di controllarle innescano un circolo vizioso. Infatti, si alimenta la sensazione di malessere e fanno apparire ancora più goffi e impacciati. Questo aumenta ancor di più la sensazione di essere incapaci di relazionarsi. Per proteggersi dal vissuto di disvalore dell’ansia sociale, si prova a chiudersi ulteriormente e ci si comporta in modo diffidente.

Le persone con fobia sociale presentano allarme e disagio in situazioni le più disparate: parlare in pubblico, effettuare delle attività sotto lo sguardo altrui (per esempio suonare uno strumento musicale, mangiare insieme ad altre persone, prendere la parola in una riunione), utilizzare un bagno pubblico, conoscere nuove persone, esprimere la propria opinione in gruppo. Ovviamente, queste persone cercano in tutti i modi evitare tali situazioni o, se vi sono costrette, sopportano tali situazioni con un carico di disagio molto elevato.

Un’altra caratteristica tipica di questo disturbo è una marcata ansia che precede le situazioni temute e che prende il nome di ansia anticipatoria. Così, già prima di affrontare una situazione sociale, le persone cominciano a preoccuparsi per tale evento.

Come spesso accade nelle fobie, chi prova tale disagio riconosce, quando è lontana dalle situazioni temute, che le proprie paure solo irragionevoli, eccessive, arrivano così a colpevolizzarsi ulteriormente.

L’intervento

L’intervento che utilizzo è centrato sul “qui ed ora”, sulla persona a 360° nei vari contesti sociali. Punta da un lato ad individuare e modificare i pensieri disfunzionali, dall’altro a offrire alla persona migliori abilità nel affrontare le situazioni temute. Rompere il circolo vizioso dell’ansia: uscire, esporsi ad un possibile giudizio degli altri, facendo così scattare la sensazione di perdere il controllo, che fa aumentare i sintomi e così via.