Ragazza che si tiene il petto per attacco di tachicardia psicosomatico

TACHICARDIA, ANSIA E STRESS: LA PSICOSOMATICA DEL CUORE

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daniele gregrio psicologo online

Autore
DOTT. DANIELE GREGORIO
Psicologo e Divulgatore scientifico.

Il cuore è un organo del corpo umano di importanza vitale. Esso rifornisce di sangue e di ossigeno tutto il corpo tramite il raffinato apparato. L’importanza del cuore è così evidente che i saggi dell’antico Egitto lo concepivano come il punto di fusione tra mente e corpo. In un continuum con gli egizi parlerò di come la psiche influisce il ritmo cardiaco: la tachicardia psicosomatica.

RITMO DEL CUORE SBALLATO?

Il ritmo del cuore dipende da scariche elettriche organizzate dal Sistema Nervoso Parasimpatico (SNP). É quasi completamente fuori dal nostro controllo. Ma questo ritmo non rimane costante sempre e comunque. Se c’è necessità di maggior circolazione di sangue il cuore aumenta la sua frequenza. Un problema può nascere quando questo aumento di frequenza o cambi di ritmo improvvisi ci sono senza una reale necessità.

Per aritmia cardiaca s’intende un’alterazione del normale ritmo cardiaco che può risultare irregolare (extrasistolia), veloce (tachiaritmia) o rallentata (bradiaritmia).

  • Le Extrasistoli sono le aritmie cardiache più comuni, quasi sempre del tutto innocue e spesso asintomatiche. Si può avvertire come un colpo forte dentro il petto o in gola o come una pausa momentanea del battito cardiaco.
  • La Tachicardia è un’aritmia che induce un battito cardiaco ritmico molto rapido che può durare per pochi attimi o, viceversa, più a lungo. Si manifesta con sensazione di battito cardiaco accelerato, di cuore che salta in gola, senso di angoscia e a volte senso di oppressione.
  • La Bradicardia prevede una bassa frequenza cardiaca che può causare un’improvvisa perdita di coscienza. Si manifesta un battito cardiaco lento, talora associato ad un profondo senso di stanchezza e di affaticamento, vertigini, confusione, disturbi visivi, dolore toracico, confusione, disturbi della memoria e del sonno.

PALPITAZIONI, ARITMIA E TACHICARDIA PSICOSOMATICA

Le aritmie cardiache possono essere determinate da diversi fattori: congeniti, biologici, legate agli elettroliti, all’uso di sostanze stupefacenti, alcool, tabacco, caffè, etc ma anche da fattori di stress, ansia o gestione ed espressione degli stati emotivi. Si parlerà quindi di disturbo psicosomatico. Un esempio comune, nell’ansia, è quella sensazione di paura generata a seguito dell’attivazione del sistema attacco/fuga indotta stimoli generalmente neutri. Può sfociare nella forma più acuta dell’attacco di panico.

A volte la tachicardia si manifesta di notte provocando insonnia. Quest’ultima generalmente non è riconducibile a problemi cardiaci ma a stati emotivi specifici. Un riposo inadeguato facilita stati d’animo negativi quali tristezza, nervosismo e preoccupazione, permettendo così all’ansia di cronicizzarsi creando un ciclo vizioso che ne mantiene il problema.

COME AFFRONTARE LA TACHICARDIA PSICOSOMATICA

Una volta valutato l’aspetto organico/medico del disturbo (mediante una diagnosi specialistica), è utile pensare ad un percorso rivolto alla ricerca del benessere e della consapevolezza di sé, specie nei casi in cui la sintomatologia compromette seriamente il normale svolgimento delle attività quotidiane. Questo perché il sintomo, più tutti quelli associati, impedisce alla persona di vivere serenamente.

L’intervento che uso e che reputo più indicato per la tachicardia ansiosa è l’approccio cognitivo-comportamentale che si avvale di tecniche cognitive e comportamentali. Tra le tecniche cognitive si utilizzano strategie volte a modificare i pensieri catastrofici automatici (es. mi verrà un infarto, mi succederà qualcosa…). L’apprendimento della non pericolosità delle sensazioni fisiche scaturite dall’ansia aiuta ad interrompere l’escalation ansiosa che porta al panico. Le tecniche comportamentali invece sono volte alla modificazione dei comportamenti problematici che mantengono il disturbo. In più gettano le base per l’apprendimento di strategie funzionali (es. abbandono graduale dei comportamenti protettivi disfunzionali).